Leggendo un vecchio libro “La chiave del Gabinetto del Cavagliere G.F. Borri “ appunto di un certo Giuseppe Francesco Borri *
(* nato a Milano nel 1627, scrittore eretico e abile medico italiano, condannato più volte e consegnato nelle mani dell’inquisizione romana che bruciò i suoi scritti in Campo de’ Fiori a Roma, in seguito incarcerato; consumato dalla febbre muore il 16 agosto 1695 nella sua cella a Castel S. Angelo)
…dicevo, nel libro del Borri viene citato un libricino di Nicolas Pierre Henry Montfaucon De Villars **, dal titolo “Il conte Gabalis ovvero conversazioni sulle scienze segrete ” di cui riporterò giusto uno stralcio:
(**1635 – 1673 scrittore francese, abate e monaco, polemico con la Chiesa e con parte della scienza)
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“Durante il regno del vostro Pipino il famoso cabalista Zedechia si era prefisso di convincere la gente che gli elementi sono abitati da tutti quei popoli (denominati “silfi” nel testo) dei quali vi ho descritto la natura (simili agli umani ma provenienti da altri mondi). L’espediente che escogitò fu di consigliare ai Silfi di mostrarsi a tutti nell’aere. Essi lo fecero con magnificenza; si vedevano nell’aria queste meravigliose creature in forma umana, schierate in battaglia, che marciavano in buon ordine, o reggendo le armi, o accampate sotto tende superbe; oppure su navi aeree di una mirabile struttura, la cui flotta volante navigava secondo gli zeffiri. Che cosa successe? Credete che a quella gente ignorante (popolo) sia venuto in mente di ragionare sulla natura di quei meravigliosi spettacoli? Il popolo credette subito che fossero stregoni che si erano impossessati dell’aria per suscitare tempeste e far grandinare sulle messi.
La gente che vedeva scendere questi uomini, accorreva da tutte le parti…
Avvenne che un giorno… a Lione si videro scendere dalle navi aeree tre uomini e una donna (terrestri); tutta la città si raduna là intorno, grida che sono maghi… I quattro innocenti hanno un bel dire per difendersi che sono dello stesso paese, che sono stati rapiti da uomini prodigiosi (non terrestri) che hanno mostrato loro meraviglie inaudite e li hanno pregati di riferirle.
Il popolo ostinato non ascoltò la loro difesa; stava per gettarli nel fuoco, quando il brav’uomo Agobardo, vescovo di Lione, che aveva acquistata molta autorità quando era stato monaco in quella città, accorse al rumore, e, avendo udito l’accusa del popolo e la difesa degli accusati, sentenziò gravemente (per salvare i poveri sventurati) che l’una e l’altra erano false, che non era vero che quegli uomini erano scesi dall’aria, e che quello che dicevano di avervi veduto era impossibile.
Il popolo credette più a quello che diceva il buon padre Agobardo che ai suoi propri occhi, si calmò, rimise in libertà i quattro ambasciatori dei Silfi…”
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Bene, cosa successe al povero narratore Henry ?
WIKI: nel 1661 fu imprigionato per un reato che ancora oggi rimane un mistero. Ha passato gli ultimi anni della sua vita in totale solitudine, scrivendo testi ed opere, soprattutto a carattere critico e pseudo-scientifico. Nel 1673 fu assassinato a Lione.
(La cultura, le risposte e i metodi utilizzati non cambiano poi troppo)
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CONFERME
Nel manoscritto “Da Grandine e Tonitruispp ” 8-10, Agobardo raccolse testimonianze in tutta la regione di questi “marinai celesti” che sbarcavano da una “nave nuvola” proveniente dall’area spaziale di “Magonia” per prelevare suoi compaesani.
“… abbiamo visto esporre quattro persone … tre uomini ed una donna che si diceva fossero caduti da quella navi; esse tenute in ceppi per diversi giorni, furono portate al nostro cospetto, come se dovessero essere lapidate”
Grazie alla sua intercessione riuscì a salvarli dalle pene delle autorità ecclesiastiche, convincendole dell’infondatezza della loro esperienza e i malcapitati vennero risparmiati dal supplizio del rogo.
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I fatti narrati vengono confermati anche nei “capitolari” di Carlo Magno specificando che i silfi prendevano uomini del posto “per istruirli nella loro scienza”.
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WIKI: Magonia è un immaginario regno celeste menzionato da un trattato che aveva lo scopo di combattere le superstizioni e la magia meteorologica scritto nell’815 dal vescovo Agobardo di Lione: Era il luogo di origine di un popolo di pirati dei cieli (i Magonesi) che viaggiavano su “navi nuvola”
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Notiamo somiglianze con le esperienze di rapimenti alieni eseguiti sull’umanità da esseri di bell’aspetto, aventi sembianze “nordiche” e dai quali molto spesso riceviamo messaggi di fratellanza cosmica.
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La tardiva litografia mostra l’evento delle navi celesti di cristallo provenienti da Magonia