Il culto del cargo è la fede nell’avvento di navi o aerei carichi di beni destinati agli indigeni, che scambiano per Dèi i soldati provenienti da altri paesi, solo perché un po’ differenti da loro per aspetto, tecnologia e conoscenze.
I seguaci di questo culto, per la loro incapacità di comprendere ciò che non conoscono, credono che l’arrivo di tutti quei beni per mezzo di un vascello volante sia opera di una mano divina.
Alcuni indigeni delle isole del Pacifico, quando vedevano gli aerei statunitensi (mai visti prima) durante la Seconda Guerra Mondiale, pensavano si trattasse di manifestazioni di Dio. Un militare in particolare, di nome John, venne adorato da una tribù semplicemente come Dio John; per anni lo inneggiarono, forse ancora oggi.
In passato, allo stesso modo, Indiani d’America, Egiziani, popoli Africani e tanti altri, raccontarono di esseri che fecero loro visita, che chiamavano Dèi perché scendevano dai loro mezzi celesti, spesso denominati carri.
La confusione sta proprio nel fatto che, secondo questi popoli, gli Dèi scendevano letteralmente dal cielo. Già, non erano di un’altra dimensione, bensì provenivano fisicamente da altrove; adorarono queste entità solo perché ciò che vedevano non rientrava nella loro conoscenza!
Gli Dei, simili ad Angeli che scendono dal cielo, simili ad esseri diversi che provengono da altri mondi, talvolta fanno visita alla nostra “tribù terrestre”