Il 3 luglio 1947 in una cittadina americana del New Messico accadde uno strano incidente: qualcosa cadde dal cielo e si schiantò nel deserto.
Mac Brazel trovò i rottami e andò dallo Sceriffo George Wilcox per denunciare l’accaduto e far visionare alcuni residui dell’incidente (materiali di tipo gommoso, una sorta di carta stagnola impossibile da rompere o tagliare, alcune asticelle, etc., tutti materiali definiti poi di provenienza ignota). Lo Sceriffo riferì il tutto al Maggiore Jesse Marcel il quale si rese subito conto che si trattava di materiali non terrestri e venne informato anche il comandante della base di Roswell, il colonnello William Blanchard.
Nel frattempo Mac Brazel venne prelevato dai militari e tenuto sotto stretta custodia fino al giorno 15. Al suo rilascio, costretto a cambiare versione, egli dirà che quanto ha trovato erano solo i rottami di un pallone sonda. Peccato che l’8 luglio il tenente Walter Haut, responsabile stampa della base, aveva già redatto e diffuso un comunicato, su ordine del colonnello Blanchard, in cui si annunciava che:
“l’oggetto volante è nelle mani del 509° Gruppo Bombardieri dell’8° Air Force. Esso è stato ispezionato presso l’aeroporto dell’Esercito di Roswell e quindi fatto pervenire ad altro quartier generale di grado più elevato.”
La notizia rimbalzò sulla stampa mondiale.
Quando il Generale Ramey giunge a Roswell convoca una conferenza stampa e costringe Jesse Marcel a posare per i fotografi davanti ai rottami di un pallone sonda. Si tratta della versione sostenuta dal governo americano e nel 1997 rinforzata con un annuncio ufficiale: secondo gli studiosi infatti questo caso sarebbe una bufala colossale, trattasi ufficialmente e semplicemente di un pallone sonda contenente manichini usati per i test d’urto dall’Aeronautica… e allora sottopongo alla vostra attenzione un RIEPILOGO DEI FATTI:
- altri testimoni oculari affermarono di aver visto i corpi in vita ed altri inermi di diversi umanoidi;
- l’esercito dichiarò di aver catturato la nave e gli alieni, e solo in seguito ebbe inizio il programma di cover-up
- sono state scattate foto e girati video che ritraggono i militari dell’esercito accanto a corpi alieni;
- Frank Kaufmann, che partecipò alle operazioni di recupero dell’Ufo di Roswell, parla di una navicella che fu portata via dai militari americani;
- lo stesso funzionario che entrò in possesso del disco ammise che l’oggetto fu consegnato ai reparti speciali e che era soggetto alla loro autorità;
- a giornali e radio fu detto di scordarsi tutto e di non raccontare niente; se qualcuno avesse violato tali disposizioni sarebbe stato licenziato;
- alcune persone che abitavano vicino Roswell ricordano di aver visto oggetti particolari (bastoncini magici che non si rompevano né bruciavano, una strana carta argentata particolarmente robusta e un nastro con scritti geroglifici incomprensibili e mai visti prima);
- a un anziano di Roswell, Glenn Dennis, che all’epoca dei fatti era impiegato in un’impresa di pompe funebri, venne chiesto se fossero disponibili delle casse ermetiche lunghe non più di 1,30 metri;
- i giornali riportarono i fatti di Roswell;
- tanti testimoni confermarono di essere stati nel luogo dell’incidente proprio con militari impegnati in operazioni di recupero della navicella e di corpi; i militari allontanavano con fare minaccioso ogni persona lì presente;
- due suore ammisero di aver visto qualcosa schiantarsi in quel luogo, e altri testimoni confermarono;
- diverse persone scomparvero a Roswell in quei giorni, probabilmente perché parlavano troppo dell’accaduto o forse perché ne parlavano nel modo sbagliato.
- Roswell era l’unica base al mondo con bombardieri e proprio da lì era decollato l’aereo che qualche anno prima aveva sganciato la bomba atomica.
Ed ora giusto QUALCHE CONSIDERAZIONE su quanto dichiarato da testimoni e da personaggi illustri:
- Gli Anderson: “ Dietro un angolo, sul fianco di una collina, vedemmo un disco argenteo. Vi fu l’esclamazione “[Goddam]! C’è un disastro qui! Qualcosa si è fracassato qui!” C’erano tre creature, tre corpi, giacenti a terra sotto questa cosa nell’ombra. Due erano immobili e il terzo aveva un respiro affannoso, come uno che ha le costole rotte. C’era pure un quarto essere, seduto a terra… “.
Pochi minuti dopo sulla scena arrivarono cinque studenti universitari con il professore: stavano lavorando su uno scavo archeologico quando decisero di fare una sosta dopo aver visto quella che pensavano fosse una meteora infuocata fracassarsi a terra la notte prima. Il professore, il dottor Buskirk, provò persino a parlare con la creatura, dice Anderson.
“Il sole era alto e faceva caldo e mi misi all’ombra della nave spaziale. … intorno alla nave era freddo. Quando toccai il metallo, sembrava ghiacciato”
Anderson andò di nuovo vicino al disco. “una delle creature si girò e guardò a destra verso di me ed era come se lui fosse all’interno della mia testa – come se ascoltasse il mio pensiero, come se i suoi pensieri fossero nella mia testa ”
Anche Anderson conferma che un contingente di soldati armati apparve improvvisamente. La creatura, che si era calmata dopo lo spavento iniziale, “è andato pazzo” all’avvistamento dei soldati, in particolare ammise di aver percepito un “terribile sentimento… la sua situazione era visibilmente di un soggetto disperato. … sembrava totalmente solo su un pianeta ostile.”
Anderson dice che i civili furono spinti bruscamente lontano dalla nave dai militari Anderson ricorda grida e minacce. “C’era un battaglione di militari… C’erano camion, c’erano aeroplani, avevano bloccato le strade… C’erano ambulanze e molti soldati con le armi.” - I Sigg. Wilmot erano seduti sulla loro veranda al 105 South Penn, la notte di Mercoledì a circa le dieci di sera quando un grande oggetto incandescente sfrecciò fuori dal cielo da sud-est verso nord-ovest ad alta velocità.
Wilmot chiamò la Signora giù nel cortile a guardare, l’oggetto si librava da 40 o 50 secondi. “Il corpo intero era come incandescente, come se però la luce venisse direttamente dall’interno.” Wilmot ha detto che di non aver sentito nessun suono ma sua moglie ha sentito uno “swish” per un tempo molto breve. - Edgar Mitchell, ingegnere aeronautico con una lunga carriera di pilota dell’esercito USA e sesto astronauta a camminare sulla Luna, sul caso Roswell disse al Bloomberg: “L’incidente di Roswell venne notoriamente gestito male dalle autorità, che incapparono in una serie di controsensi, a cui seguirono negazioni e mezze verità … Credo che inizialmente la giustificazione fosse che la popolazione non fosse pronta a una notizia del genere. Ma siamo da molto oltre quel punto … ragion per cui è tempo di parlare.”
- Elias Benjamin, poliziotto militare del 390º Air Service Squadron che la notte tra il 7 e l’8 luglio scortò tre corpi sotto un lenzuolo dall’Hangar 84 all’ospedale della base militare di Roswell ammise che durante il trasporto uno dei corpi sembrava muoversi, il lenzuolo scivolò “rivelando un volto grigio e turgido, e una testa priva di capelli di una specie che capì non essere umana”, nell’ospedale della base egli vide “un essere molto piccolo, con una testa a forma di uovo più grande rispetto al corpo… gli unici elementi del viso che ricordo ora è che aveva gli occhi obliqui, due fori che avrebbero potuto essere il naso, e una piccola fessura che avrebbe potuto essere la bocca. Credo che fosse viva. C’era un odore terribile in ospedale.” Più tardi, “Sono stato interrogato e mi fecero firmare una dichiarazione di riservatezza. Mi è stato detto che se avessi parlato sarebbe successo qualcosa di brutto, non solo a me, ma anche alla mia famiglia”
- Walter Haut ha lasciato una sua dichiarazione firmata e sigillata da aprirsi solo dopo la sua morte (avvenuta nel 2005). In essa dichiara che la prima versione pubblicata nel comunicato stampa era esattamente veritiera: “Sono convinto che quello che io personalmente osservai era un tipo di astronave e il suo equipaggio provenienti dallo spazio”.
Haut aveva giurato al suo amico colonnello Blanchard di non rivelare in vita nessuna informazione sull’accaduto, infatti aveva sempre negato di essere stato testimone degli eventi.
Nella sua dichiarazione, Haut raccontò che l’8 luglio 1947, a seguito del comunicato stampa dato nel pomeriggio, era stato portato in un hangar della base dal colonnello Blanchard. Qui vide un’astronave a forma di uovo lunga circa 4 metri e mezzo e diversi piccoli corpi di circa un metro di altezza con le teste di grandi dimensioni. Era sicuro che fossero gli stessi corpi alieni che si trovavano sul veicolo spaziale schiantatosi a Roswell. - E per ultimo Philip Corso, ufficiale statunitense, ammise l’accaduto dichiarando in particolare che dopo quell’Ufo crash gli USA inventarono i transistor, le fibre ottiche, i circuiti integrati, il laser, etc.; Corso sapeva che Jesse Marcel vide quell’essere simile ad un bambino, con un cranio troppo sproporzionato, che si allontanava sofferente su una barella trasportata da due militari.
“Iniziamo col dire che già il 1 Luglio del ’47 i radar di diverse basi aeree statunitensi avevano rilevato strani fenomeni, un qualche tipo di aereo o oggetto che attraversava lo schermo, ma a velocità impossibile…” I comandanti delle torri di controllo ammisero di non aver mai visto tali anomalie nelle tracce dei radar, e mille miglia orarie sembrano davvero impensabili.
Corso afferma che dalle torri giunse la prima avvisaglia di qualcosa che cadde a Roswell, mentre erano in diretta per verificare gli anomali spostamenti di questi oggetti. Una squadra di recupero venne subito inviata a verificare l’accaduto. Era ancora buio quando giunsero sul posto, qualche rottame qua e là ma la navicella era incredibilmente integra, conficcata in una scarpata: era un aereo diverso da qualunque altro mai visto da Steve Arnold.
Qualcuno si accorse di piccole sagome fuoriuscita dal velivolo, ed i barellieri intervennero per trasportarli, qualcuno era ancora vivo
Una strana luce illumina l’interno dei velivolo, una luce mai vista, troppo intensa (siamo nel 47 ed effettivamente possiamo comprendere l’incapacità dei militari nel riconoscere una fonte diversa da una semplice lampadina)
Arrivarono anche diverse macchine di civili e i vigili del fuoco, anch’essi chiamati da qualcuno che qualche attimo prima aveva notato uno strano incidente. Tutti furono fatti immediatamente allontanare dai militari.
Il colonnello Corso, capace, autorevole e con compiti prestigiosi anche all’interno del Pentagono, una mattina riuscì a ficcare il naso all’interno di diverse bare di legno di piccola dimensione. Quasi vomitò nel vedere… “una bara contenente un contenitore in vetro con all’interno un liquido” in cui galleggiava quello che a lui parse in un primo momento un bambino, vista l’altezza ( 1 metro e 20 cm) poi si accorse he le braccia erano stranamente esili, aveva 4 dita ed una testa troppo grande con la forma di una lampadina, occhi enormi, naso appena accennato, una piccola fessura al posto della bocca. La pelle grigiastra sembrava ricoperta da una tuta, tanto era strana, nessun pelo su di essa. Non era l’unico ad averlo visto…
Corso porta anche la testimonianza di un vigile del fuoco, Dwyer, il quale vide il pezzo di tessuto magico che tornava sempre nella sua forma naturale. Corso aggiunge “Tentai di tagliarla con le forbici ma le lame scivolarono senza lasciare neanche un graffio”. Corso aveva un armadietto a sua disposizione pieno di oggetti rinvenuti, analisi delle autopsie su corpi (non su manichini) era il 1961 ed era stato assunto per studiare questi oggetti sotto il suo capo Trudeau.
Corso non era un colonnello qualunque, parlava direttamente con Eisenhower per intenderci, come quando nel 61 dovette presentargli diversi rapporti del Consiglio per la Sicurezza Nazionale (NSC).
-Dal 43 al 46 era già a capo degli US Counter Intelligence Corps, a Roma
-Fu Ufficiale dell’ Intelligence con il grande Generale Mac Arthur durante la guerra in Corea
-Nello staff del National Security Council tra il 53 e il 57, al coordinamento dei sistemi di sorveglianza aerea e missilistica
Comandante di battaglione nel New Mexico
-Dal 61 al 63 al Pentagono diresse il settore Foreign Technology della Divisione Research & Development e qui fu scelto come responsabile dello sviluppo dei materiali recuperati nell’astronave precipitata a Roswell nel 47, un po’ più chiaro così ?
-Si congedò nel 63 e decise di lavorare comunque come esperto in questioni di sicurezza nazionale
-Morì a 83 anni nel 1998 a causa di un infarto, ma appena un mese prima di morire riuscì a denunciare il Governo americano per il cover-up sui fatti di Roswell, fatti a lui ben noti appunto.
Bene, ora, se fate una ricerca in Internet troverete l’informazione del ritrovamento di un pallone sonda, magari per scopi meteorologici, con all’interno dei manichini, il tutto corredato di termini come “presunto” o “discutibile”, tanto per contagiarvi il loro scetticismo. Sappiate che l’ho fatto anch’io.
Secondo gli esperti Roswell sarebbe solo un mito creato ad arte da ufologi professionisti per convincere la gente comune, magari per propri guadagni; questi esperti spesso ampliano la verità parlando di agenti infiltrati, segreti governativi, tecnologie moderne, folklore, culto, fantascienza. Andando a leggere su fonti antibufale avrete una distorsione del reale con almeno tre omissioni al posto giusto e tre menzogne dette bene. Leggerete che il caso fu montato da ufologi professionisti (che chiaramente non esistevano visto che non era riconosciuta neanche la materia ufologica ancora)
Ma per essere precisi, non siamo noi che parliamo di dischi volanti ma gli stessi protagonisti del cover up, che al tempo inviarono questa lettera (e che oggi ridono di chi ne parla.):
FBI Dallas – Direttore e SAC, Cincinnati, Urgente
Informazioni riguardanti disco volante
– Quartier Generale 8a Air Force ha avvertito telefonicamente questo ufficio che un presunto disco volante è stato recuperato presso Roswell nel Nuovo Messico, in data odierna. […] È stato in seguito notificato che l’oggetto trovato somiglia a un pallone sonda… ma la conversazione telefonica tra quell’ufficio e Wright Field non aveva confermato questa supposizione […] Disco e pallone sono stati trasportati a Wright Field con un aereo speciale per essere esaminati. Informazione fornita a questo ufficio perché di interesse nazionale.
QUALCHE COINCIDENZA:
Casualmente il 4 luglio 1947 a Seattle, intorno alle 17:30, Frank Ryman, marinaio della Guardia Costiera statunitense, avvistò un Ufo e lo fotografò; il 7 luglio 1947 il Tenente pilota dell’Aeronautica Vernon Baird, mentre si trovava in volo, si accorse di essere seguito da un oggetto discoidale; il 12 luglio 1947, a Tulsa, Enlo Gilmore, ufficiale della U.S. Navy, avvistò otto oggetti volanti, li fotografò e una foto venne pubblicata il giorno seguente sul Daily World. Gilmore stimò che gli Ufo si muovevano a 2.700 Km/h e avevano un diametro di 20 metri.
La foto rappresentativa del post è tratta da un video originale in mio possesso che documenta, oltre al recupero del corpo alieno, una serie di conferme sull’accaduto.
Non condivido il video un po’ per mia gelosia e un po’ perché, per chi non crede, non basterebbero neanche prove reperite da loro, figuriamoci da altri.
Aggiungo foto di Mac Brazel nel mio video e la sua foto originale,
Aggiungo foto del colonnello Blanchard nel mio video e la sua foto originale