Ufo & Alieni

Oggi, più velocemente, voglio parlarvi di dichiarazioni incredibili rilasciate da piloti militari durante la Conferenza UFO tenuta al National Press Club di Washington il 12 Novembre 2007, e in particolare mi soffermo sull’intervento di Oscar Santa Maria Huertas (Perù), probabilmente merita il vostro tempo:

“Buongiorno signore e signori, il mio nome è Oscar Santa Maria Huertas, e sono Ufficiale Pilota dell’Aeronautica del Perù, attualmente in pensione.
L’11 di aprile del 1980 alle 7 e 15, 1800 persone si trovavano in formazione alla base aerea di La Hoya, ad Arequipa. Tutti ebbero modo di osservare un oggetto stazionario nel cielo di forma circolare, che somigliava ad un pallone, alla distanza di circa 5 km ed alla quota di circa 600 metri. Era luminoso perché rifletteva la luce del sole.
Il Comandante della mia Unità m’impartì il comando di decollare ai comandi del mio aereo Sukhoi22 per abbattere l’oggetto sferico, dato che si trovava senza permesso in uno spazio aereo proibito e
temevamo un’azione di spionaggio.
Io mi avvicinai all’oggetto ed esplosi 64 colpi da 30 mm; alcuni di tali colpi ricaddero a terra, ma altri lo centrarono in pieno, ma senza alcun effetto. I colpi non rimbalzarono, ma furono probabilmente assorbiti dall’oggetto. La cortina di colpi che esplosi, in forma di cono, avrebbe normalmente distrutto qualsiasi oggetto che si trovasse sul suo percorso.
L’oggetto allora cominciò ad allontanarsi dalla base salendo in verticale. Arrivato alla quota di 30 mila piedi si arrestò bruscamente, obbligandomi a passargli di lato, dato che mi trovavo a soli 500 metri di distanza da lui.
Feci allora un tentativo di attaccarlo dall’alto, ma proprio nel momento in cui lo avevo inquadrato nel mirino ed ero pronto a sparare, l’oggetto salì bruscamente in verticale, evadendo l’attacco.
Per altre due volte riuscii ad inquadrarlo nel mirino quando si era fermato, ma in entrambi i casi schizzò via all’ultimo istante prima che sparassi.
Decisi allora di salire a piena potenza per arrivare molto al di sopra dell’oggetto, ma anch’esso cominciò a salire, quasi in parallelo con il mio aereo. Quando superai i 19 mila metri, l’oggetto si fermò. Fu allora che riuscii ad avvicinarmi a circa 100 metri da esso.
Aveva un diametro d’una decina di metri, la superficie presentava un aspetto smaltato, con una cupola di colore crema su una base metallica ampia e circolare. Non aveva motori, impennaggi, finestre, antenne; era sprovvisto di tutti i tipici componenti degli aerei, e senza alcun sistema di propulsione visibile. Fu allora che mi resi conto che non si trattava di un dispositivo per lo spionaggio, ma che era un UFO, qualcosa di completamente sconosciuto.
Non avevo quasi più combustibile, quindi non potevo attaccare né manovrare il mio aereo, né tantomeno fuggire ad alta velocità ed ebbi paura. Pensai che quella poteva essere la mia fine. Riuscii comunque a calmarmi e chiesi alla base che inviassero un altro aereo; mi risposero di no, perché era troppo alto, e che dovevo semplicemente rientrare. Dovetti scendere planando a causa del poco combustibile rimasto, seguendo una traiettoria a zig-zag per evitare di essere attaccato, e controllando continuamente gli specchietti retrovisori per assicurarmi che l’oggetto non mi seguisse, ma non successe nulla.
Trascorsi 22 minuti manovrando contro l’oggetto; una volta atterrato, questo rimase stazionario sulla base per altre due ore, e fu osservato da tutti coloro che si trovavano nella base.
Ancora oggi quando ci penso mi vengono i brividi. Molte grazie.”

Bene, quanti di voi sono così sciocchi, tristi e in malafede da non credere al pilota?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post