(Foto del telescopio Webb del 12 Luglio, la più nitida mai scattata)
– Il suo equilibrio è frutto di menti superiori. Questo equilibrio al momento non è una scienza da studiare, bensì una realtà più grande di noi, alla quale bisogna sottometterci con devozione. Purtroppo, per ora, noi umani non possiamo comprendere di più, troppo fermi ad uno status mediocre, o almeno inavvicinabile al giusto piano di conoscenza, al pari di una formica che, bravissima nel muoversi sul terreno, volesse azzardare a misurare il perimetro di un’abitazione.
– È interessante come gli scienziati definiscono il Big Bang: “una singolarità”, “un colpo fortuito”, perché essendo scienziati non possono definirla “una botta di culo”.
Ma non è così, l’universo non è caos, non è esplosione fortuita, ma creazione sapiente… non c’è né improvvisazione né casualità: vedo intelligenza consapevole, anche se non sappiamo esattamente da dove viene: credo che siamo il frutto di un grande disegno universale, che vive da millenni e continua a generare nuova vita; chiamatela pure Dio, o Dei per essere precisi…
“In nessun modo quindi si deve credere verosimile che soltanto questa terra e questo cielo siano stati creati… E in verità l’intero spazio è infinito fuori dalle mura di questo mondo” (Lucrezio)
– Democrito, grande filosofo e astronomo, nel 460 a.C. affermava che esistono tantissimi altri mondi come il nostro, abitati e non.
Plutarco (80 d.C.), credeva ad un’ampia diffusione di forme di vita nell’universo, oltre alla trasmigrazione dell’anima.
– Un po’ di scienza con un suo postulato: “Se ci fossero altre forme di vita sarebbero già qui, ma visto che non ci sono, significa che non esistono.” Allora siete scemi? Domanderei loro: quindi, secondo gli abitanti di un qualunque altro pianeta noi non dovremmo esistere per il semplice motivo che non li siamo andati a trovare? Come se una farfalla del Guatemala dicesse: «Il canguro non esiste altrimenti già mi avrebbe fatto visita.» Farfallina incamminati verso l’Australia e troverai il canguro!
“Vi sono in cielo e in terra, Orazio, assai più cose di quante ne sogna la tua filosofia.” (William Shakespeare)
– Trovo interessante la teoria delle sfere di Dyson, gusci di materiale artificiale posti attorno alle stelle da civiltà avanzate.
E la Nube di Oort, miliardi di asteroidi e comete che avvolge il nostro sistema solare proteggendolo, come un guscio.
Mi piace la legge di Bode, secondo cui l’ordine dei pianeti attorno ad una stella sembra costante e sembra seguire un codice matematico esatto.
Anche questo fa riflettere sulla non casualità della formazione dei pianeti e sulla fantasia del Big Bang, che invece ricondurrebbe alla casualità la formazione dei sistemi stellari e delle galassie in genere.
Ancora una volta il mio pensiero rifugge dalla casualità e sposa l’ordine.
Non mi piace l’espressione superficiale, se pur possibilista:
“Ci dovrebbe essere qualcuno nell’Universo!”
Preferisco:
“Noi siamo solo qualcuno nell’Universo!”