Giuseppe Flavio, noto storico ebreo del I° sec D.C., appartenente ad una ricca famiglia sacerdotale, partecipò alla guerra giudaica. Scrisse la Guerra Giudaica prima in aramaico e poi in greco, mettendo a frutto la sua conoscenza diretta dei fatti. Nel VI libro della Guerra Giudaica, relativamente agli eventi avvenuti tra il 60 e il 70 d.C., ci dice:
“Come quando sulla città apparvero un astro a forma di spada ed una cometa che durò un anno […] “
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Attenzione, ancora:
“Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede e in realtà, io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari […] Prima che il Sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città. Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste, i Sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno per celebrarvi i soliti riti, riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo e poi un insieme di voci che dicevano: “Da questo luogo noi andiamo via.””
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Conferme di voci simili le abbiamo in Tacito, Historiae Libro V:
” S’aprirono di colpo le porte del santuario e fu udita una voce sovrumana annunciare: “Gli dèi se ne vanno!””
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Ancora, nella Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, relativamente a San Pietro:
“Molti videro luci celesti scendere e salire nell’aria […] Durante la Pentecoste si sentirono misteriosi rumori […] e due improvvise voci che dissero: «Andiamocene da questo luogo “
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Non saranno forse … “Gli Dei immortali che hanno il vasto cielo” ?
(Omero, Odissea)
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